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GPT-3 e apprendimento scolastico: chi fa i compiti?

La GPT-3 cambia il metodo di apprendimento scolastico e quello di fare i compiti.

La scuola si è sempre basata su esercitazioni sistematiche. Prova e riprova aumentando man mano il livello di difficoltà. 

Oggi però si pone un allarme sull’utilizzo di sistemi di IA, Intelligenza Artificiale, capaci di generare testi, saggi, risposte ai questionari. Il livello di preoccupazione dei professori delle scuole superiori si alza.

Diventa sempre più facile per gli studenti scrivere dei saggi in maniera semplice e rapida sfruttando generatori del testo basati su tecnologia GPT-3.

AI generativa del testo: GPT-3

Il mondo della scrittura dei testi è stato ridefinito dall’esistenza di questi scrittori basati su intelligenza artificiale. Questi assistenti possono creare contenuti a una velocità molto rapida. Sono in grado di comprendere la struttura del linguaggio e produrre contenuti originali in un batter d’occhio.

Esempi di lavoro prodotti da questi assistenti includono post di blog, post sui social media, articoli, e-mail e altro ancora. La maggior parte di questi utilizza modelli di linguaggio generativo e la GPT-3 è uno di questi, sicuramente il più noto.

GPT-3 è un modello generativo di linguaggio sviluppato da OpenAI e finanziato da Microsoft.

GPT-3 sta infatti per Generative Pre-trained Transformer 3 e una ha una capacità di 175 miliardi di parametri di apprendimento automatico.

A cosa serve in parole povere? A scrivere testo, generare parole, frasi a partire dalla richiesta dell’utente.

Voci di corridoio parlano del prossimo rilascio della GPT-4, ma ancora non si sa molto in proposito.

Come gli studenti usano GPT-3 per l’apprendimento scolastico e per fare i compiti

Molti studenti hanno scoperto che possono usare la GPT-3 per fare i compiti.

Con un po’ di pratica gli studenti sono in grado di usare strumenti come Rytr o Sudowrite e generare parti di temi e domande che i professori assegnano loro.

Alle volte si ispirano a testi già esistenti, scritti per esempio nei loro libri o in altre fonti ufficiali, usandoli come input di base per la tecnologia generativa.

Lasciano poi alla macchina il compito di inventare le righe successive. Dopo qualche passaggio di questo tipo il compito è fatto. 

In un interessante articolo pubblicato su Slate, vediamo che il dibattito su questo tema è molto caldo. Il fatto di utilizzare nuova tecnologia e nuovi strumenti vuol dire forse che gli studenti non saranno in grado di scrivere essi stessi?

Il problema di usare la GPT-3 per fare i compiti: un esperimento

Ho chiesto alla GPT-3 di dirmi cos’è la GPT-3.

Questa è la stringa di testo su cui ho richiesto di scrivere un paragrafo: “Cos’è la GPT-3 e come contribuisce ai compiti degli studenti.”

Questa invece è stata la risposta: “La GPT-3 è una pronuncia di guida di lingua inglese che è stata realizzata in collaborazione da Google e dalla University of Washington. Il progetto è rivolto a studenti ed educatori che hanno a che fare con l’inglese.”

Il testo è realistico ma non è vero. Ho parlato di questo problema nell’articolo Contenuti generati da AI: facciamo chiarezza.

Cosa ne deduciamo? Che l’uso della GPT-3 è in un certo senso ingannatorio: a volte pensiamo di fare prima usando sistemi generativi di linguaggio invece che scrivere noi stessi ma questo è illusorio.

Su questo tema suggerisco l’intervista che ho fatto a Massimo Chiriatti per la rubrica hAI mAI Osato e che trovate qui.

Al tempo risparmiato all’ideazione e alla scrittura va aggiunto quello di necessaria revisione, controllo delle fonti e rielaborazione.

L’Intelligenza Artificiale della GPT-3 non ha contesto. Il MIT Technology Review ha chiesto l’opinione di Gary Marcus e  Ernest Davis, e ne è uscito un articolo dal titolo significativo: “GPT-3, Bloviator: OpenAI’s language generator has no idea what it’s talking about.

Nell’articolo trovate vari test condotti sulla GPT-3 per spingerla a rispondere ad alcune richieste e affermazioni di senso comune. Cosa si evidenzia? La mancanza di comprensione.

L’AI genera testo ma non sa di cosa sta parlando.

Chi avrà ragione: studenti o professori?

Lo strumento può rendere più veloce, efficiente una performance, ma la bravura e la capacità deve già essere insita nella persona.

Una bicicletta più leggera aumenta la capacità di percorrenza di un ciclista ma non ne sostituisce le gambe.

I nostri ragazzi devono imparare a sfruttare la tecnologia a loro vantaggio affinché questa li aiuti a correre, con il presupposto che loro sappiano camminare. Diversamente la rapida camminata sarà comunque un risultato povero. 

I professori? Dovranno tenere il passo.

Disclaimer: il testo è stato scritto in parte con la collaborazione di algoritmi  GPT-3. Le immagini sono generate con NightCafe Creator.