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Contenuti generati da AI: facciamo chiarezza

L’uso di contenuti generati da AI si fa sempre più diffuso, sotto forma di software per la generazione di testi.

Gli assistenti di scrittura AI stanno diventando sempre più popolari sul posto di lavoro. Alcune aziende li usano quando hanno bisogno di generare contenuti per un argomento o una nicchia specifici. Mentre le agenzie digitali li usano per generare tutti i tipi di contenuti per i loro clienti.

Ci sono molti vantaggi che derivano dall’utilizzo di un generatore di frasi automatizzato, come una maggiore produttività e la possibilità di produrre contenuti su larga scala.

Gli strumenti a supporto della creazione di contenuti non vengono utilizzati solo nelle agenzie digitali ma anche in altri settori come marketing, pubblicità, pubbliche relazioni e società di media.

Personalmente uso questo tipo di servizi da un po’ di anni e penso sia necessario fare un po’ di chiarezza.

Spesso quello che è più utile di un assistente virtuale intelligente non è davvero la possibilità che questo scriva dei contenuti perché, certo, i contenuti che scriverà saranno diversi nel tono, nello stile, nel punto di vista, da quello dell’autore reale. Quello che è interessante è la possibilità di spingere l’autore fuori dalla zona di comfort che ha creato nel tempo.

Cos’è un AI Writing Assistant e come funziona effettivamente?

Gli assistenti di scrittura basati su Intelligenza Artificiale sono programmi software in grado di generare contenuti per te e si basano su modelli generativi di linguaggio (NLG, Natural Language Generation). Producono testo.

Come funziona un software di generazione del testo? Si basa su modelli linguistici cosiddetti “allargati” (LLM – Large Linguistic Models) che sono stati addestrati su conversazioni, articoli, interviste, notizie, post sui social, della più svariata natura.

Questo ha contribuito a creare la conoscenza degli algoritmi. L’addestramento contribuisce all’unicità di quel modello.

Per diverso tempo i modelli disponibili erano pochi, l’unico con elevata capacità di performance era GPT-3 di OpeAI. Negli ultimi mesi si è affacciata la concorrenza con nuovi modelli linguistici come il modello di Meta o Bloom di Huggingface, quest’ultimo rilasciato sul mercato con licenze di tipo open source. 

Si tratta spesso di servizi API, da integrare in altri servizi che poi saranno usati dagli utenti “scrittori”.

Nell’articolo di VentureBeat dedicato ai nuovi prezzi della GPT-3 l’autore fa un’ottima comparazione e spiegazione più tecnica dei vari modelli.

Come iniziare a creare contenuti generati da AI

L’assistente di scrittura AI è in genere uno strumento che ha due funzioni principali:

  1. genera idee per i contenuti
  2. aiuta con il blocco dello scrittore.

Lo fa analizzando i dati e quindi proponendo idee di contenuto pertinenti o soluzioni al problema in questione. I pensieri però non sono veri pensieri ma frasi apprese da dati.

Si può partire quindi con un assistente alla scrittura in due modi:

  1. da un’idea senza avere ancora la scaletta dell’articolo e utilizzando quindi la capacità generativa dei modelli linguistici per farci suggerire una scaletta iniziale da cui poi espande i principi chiave. 
  2. avendo già in mente una scaletta dei contenuti dell’articolo e facendo generare all’intelligenza artificiale ulteriori paragrafi ed espansioni.

Non vuoi che la tua AI dica “Non lo so” quando gli chiedi di scrivere qualcosa e poi “Non lo so” di nuovo quando gli chiedi qualcos’altro perché non ha i contenuti per scrivere su quel tema. Per questo tutto dipende dall’addestramento e dall’ampiezza dei parametri (per Bloom sono 176 miliardi di parametri).

Come la creazione di contenuti generati da AI ha cambiato il modo di scrivere

L’AI ha cambiato il modo in cui generiamo i contenuti. Non è più solo questione di sedersi e scrivere un post sul blog. Con l’IA, puoi creare un intero post del blog in pochi secondi.

I casi d’uso degli strumenti di scrittura AI sono vasti e sono in continua espansione. Alcuni di questi casi d’uso includono la generazione di contenuti per i social media, la generazione di testi di vendita e persino la creazione di post o articoli di blog. In parte questo articolo e altri che troverete su questo blog ne sono un esempio.

Come fare in modo che un’IA ci capisca meglio per generare meglio testi in risposta?

L’intelligenza artificiale può aiutarti a scrivere più velocemente e potenziare le tue capacità di creazione di contenuti ma, come abbiamo visto, ha più di una criticità.

L’idea è che se riusciamo a farci capire meglio dall’IA, possono generare una risposta più naturale. Vediamo cosa serve.

Contesto

Il primo passo è utilizzare il contesto di cui si sta parlando. Ad esempio, se si parla di un film, allora l’IA dovrebbe sapere che non è opportuno parlare di politica o di sport. Dobbiamo essere precisi nel dare all’assistente il primo input, la direzione che vogliamo che prenda il nostro articolo.

Cosa succede se non lo facciamo? Il contenuto diventa generico e senza personalità. Vuoto e senza un vero valore.

Idee

La macchina dà idee ma allo stesso tempo ne è priva. L’assistente alla scrittura che aiuta dando all’utente un prompt e poi lo espande. Non produce testo da solo, ma fornisce all’utente elementi da completare.

Il dispositivo è allo stesso tempo ottimo e carente. La scaletta va pilotata e allargata. Bisogna dare al motore linguistico spunti, pezzi di pensiero, e lasciare che l’AI li espanda.

Riformulare

Quando la frase prodotta non va bene è necessario riformularla e far sì che il paragrafo che ne segua abbia un senso.

Conclusione: i contenuti generati da AI fanno di noi scrittori?

La risposta rapida è no. Così come l’AI generativa di immagini non fa di noi Van Gogh.

Si tratta di pezzi, idee per riempire o da sviluppare ma non articoli pronti alla pubblicazione.

Per fare una buon pane non basta mettere insieme sale, acqua, lievito, farina. La tecnica, il saper gestire elementi non misurabili come umidità dell’aria, temperatura, tempi.

In una parola: esperienza.

Disclaimer: le parti in corsivo sono state generate con GPT-3.
Le immagini sono generate con NightCafe Creator.